La nostra passione per la pesca a mosca...

A pesca nei laghi dell’Alta Val Parma

I laghi che prenderemo in considerazione per le nostre battute di pesca sono 3: Lago Santo Parmense e Laghi Gemini (inferiore e superiore, meglio conosciuti come Lagoni).

Una volta giunti a Bosco di Corniglio si continua a salire e si arriva in località “I cancelli”: a destra si va in località Lagdei, a sinistra dopo circa 5 km si arriva ai Lagoni.

Siamo entrati a tutti gli effetti nel Parco dei Cento Laghi. Nato nel 2001 in seguito all’istituzione del Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, con lo scopo di valorizzare le bellezze naturalistiche e paesaggistiche con boschi di abeti rossi (oggi colpiti in buona parte dalla Processionaria ed oggetto di rimboschimento), di faggi  (tutti i monti del parmense ospitano bellissime faggete) e nella parte più alta dell’Abete Bianco, Castagni e Latifoglie nella parte inferiore del Parco.

Dai “Cancelli” continuando a destra per circa 1 km si arriva alla conca di Lagdei;  sede di un antichissimo lago del periodo Wurmiano. A Lagdei (1250 mslm) ci sono diverse  infrastrutture turistiche, un bellissimo chalet adibito a ristorante e rifugio, un ampio parcheggio con area camper e impianti di risalita invernali (per  ora in disuso) e una seggiovia che portava al lago Santo che dovrà essere sostituita con una nuova (l’attuale impianto non è più a norma di legge).

Dunque, giunti sul posto e dopo aver espletato le formalità di rito, potremo finalmente iniziare a pescare.

LAGO SANTO

Il Lago Santo si trova ad un’altitudine di circa 1.507 mtslm, ha una profondità massima di (più o meno) 23 metri ed è lungo 450 metri e largo 250.

La fauna che abita questo invaso è costituita principalmente da trote fario, scardole (una volta utilizzate come esca viva). Ad oggi si sono riprodotte e popolano in discreto numero queste  acque. Poi ancora vaironi, cobite e salmerino alpino. Proprio a riguardo di quest’ultimo bisognerebbe spendere qualche parola in più, infatti l’Ente Parco sta investendo tempo e risorse per rimpinguare il numero e la qualità dei capi in questione che soffrono attualmente di una forma di nanismo. Se riusciremo, vi terremo aggiornati anche su questo aspetto.

La pesca in questo bacino è consentita per tutto il periodo che va dalla prima domenica di giugno alla prima  di ottobre esclusivamente nei giorni di lunedì, giovedì, sabato, domenica e festivi. Essendo, questa , una zona di tutela della trota fario la misura minima è di 25 cm e si possono trattenere un massimo di tre capi  sia che si tratti di trote sia che si tratti di salmerini. Ovviamente l’amo (singolo) della nostra esca artificiale dovrà essere privo di ardiglione o con quest’ultimo opportunamente schiacciato.

Consigliamo a chiunque voglia passare una giornata di pesca in questo lago di portare sempre con sé una giacca antivento e magari un maglione. Il tempo, come sapete, a queste quote cambia velocemente.

Sulle sponde del Lago Santo è presente anche un rifugio che offre servizio bar, ristorante e vi è anche la possibilità di pernottare.

L’attrezzatura necessaria per pescare queste acque è essenzialmente costituita da canne con lunghezza variabile dai 7 ai 9 piedi in grado di lanciare code 4 o 5. Le imitazioni che dovremmo utilizzare saranno in gran parte imitazioni di plecotteri, tricotteri, cinnamom, effimere di dimensioni medie (costruite su ami 14/16), terrestrial e formiche alate. Utilizzate finali sia a nodi che conici di media lunghezza.

LAGHI GEMINI

Proseguendo il nostro itinerario come abbiamo già detto primo, per arrivare ai laghi Gemini, dalla località “Cancelli” occorrono circa 15 minuti di auto per  giungere al parcheggio.

Nelle acque dei laghi Gemini (inferiore e superiore) potremmo pescare trote fario, cavedani, vaironi e tinche (queste ultime ben difficilmente insidiabili a mosca). Nel lago Gemini inferiore è consentita la pesca esclusivamente con esche artificiali (mosca, spinning e moschera). Diversamente, in quello superiore  la pesca è consentita anche con le esche naturali.

La pesca anche in questi due invasi è gestita dall’Ente parco ed è permessa previo acquisto di un permesso giornaliero che ha costo variabile (5 euro per che pratica il no-kill; 10 euro per chi volesse trattenere il pescato, quantità massima 3 capi).

L’immissione di trote in queste acque avviene circa ogni 20 giorni e la qualità dei pesci “lanciati” è ottima (i capi, spesso, superano abbondantemente la misura minima).

Il  permesso può essere acquistato presso il rifugio antistante il parcheggio o presso l’albergo Ghirardini a Bosco di  Corniglio.

Per quel che concerne l’attrezzatura, vale quanto precedentemente detto per il lago Santo.

Rispetta l’ambiente e le sue forme di vita, pratica sempre il catch and release.